TORRE DEL LAGO (LU) – LAGO DI MASSACIUCCOLI / Passeggiando per Torre del Lago, in riva al lago di Massaciuccoli, vi si incontra una statua di un cane.
QUI ABITA ANCORA GIACOMO PUCCINI E IL CANE DEL LAGO
Articolo e fotografie / Isabella Dalla Vecchia
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QUI ABITA ANCORA GIACOMO PUCCINI
Questo luogo davvero molto suggestivo, fu sacro a Giacomo Puccini, a tal punto da desiderare di essere sepolto proprio qui, nella sua villa in riva al lago.
Infatti nel corso della sua esistenza, vi ritornava molto spesso, attratto dalla magia del posto, percepibile a chiunque vi capiti per caso. Amandone l’atmosfera di pace, il mondo rustico, la natura che tutt’oggi sprigiona, ne fece il suo personale rifugio, prima vivendo in una casa affittata e poi acquistando una villa nel 1900, che oggi ne fa da museo. Non a caso furono proprio in questo luogo composte le opere più famose.
Puccini descrisse il luogo sempre come un “paradiso”, splendido in ogni stagione, perfetto per ispirare musica. Ci rimase anche dopo la morte e il suo spirito aleggia ancora adesso sulle acque perchè mai può esistere paradiso migliore. In suo ricordo vengono spesso organizzati molti concerti ed è per questo che la sua anima è rimasta ancora qui, percepibilissima. D’altra parte quale miglior posto poteva trovare nell’aldilà, cullandosi nella sua musica, che la sua stessa vecchia casa?
IL CANE DEL LAGO
Passeggiando per Torre del Lago, in riva al lago di Massaciuccoli, vi si incontra una statua di un cane. L’immagine riporta una targa che lo ricorda come un essere davvero speciale, le parole sono queste:
“Pippo, cane senza padrone, dal mantello marrone e dagli occhi dorati colmi di dolori antichi e di una pace ritrovata, visse circa 20 anni sul belvedere Puccini.
Comparso nel 1977 con una profonda ferita da arma da fuoco sulla schiena, seppe perdonare e conservare fiducia negli uomini. Adottato dagli abitanti del lago, non compì gesta straordinarie ma insegnò a tutti il vero significato di bontà, perdono, amicizia e libertà.
Prigioniero come ogni essere mortale nella rete della vita e del tempo, testimoniò la magia di un’esistenza pienamente vissuta con dignità e coerenza alla propria natura.
Una storia d’amore e gratitudine reciproca tra l’uomo e l’amico cane”.
E’ molto bello che venga ricordato un episodio del genere, puntando sull’origine del perdono e dell’amore puro che può dare solamente un cane e mai un essere umano. Il cuore di un animale è autentico e non corrotto come quello dell’uomo, questa statua vuole rendere il cane immortale. Molte mani lo hanno accarezzato, come dimostra la scomparsa del rivestimento esterno, per ringraziarne la fiducia e forse anche per farsi perdonare a nome dell’umanità.
Accarezzandolo scompare la patina scura che lo ricopre, rivelando che sotto di essa… è un cane dal cuore d’oro