TOSCANA / PONTE DELLA MADDALENA, BORGO A MOZZANO (LU) / Il suo secondo nome è “Ponte del Diavolo” per via di una leggenda, sostenuta anche dall’irregolarità del ponte, una struttura così strana infatti non poteva essere che costruita da un essere soprannaturale.
IL PONTE DEL DIAVOLO
ARTICOLO / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu
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Nei pressi di Borgo a Mozzano è impossibile non rimanere impressionati dallo stranissimo ponte che si incontra percorrendo la statale ss12 da Lucca verso la Garfagnana. Si chiama Ponte della Maddalena per via di un Oratorio che si trovava ai piedi della struttura sulla sponda sinistra del fiume Serchio. Il ponte, mirabile opera di ingegneria medievale, è stato costruito per volontà della contessa Matilde di Canossa circa nel 1100 e fu restaurato in seguito da Castruccio Castracani, condottiero e signore di Lucca. Il Consiglio generale della Repubblica di Lucca nel 1670, proibiva con decreto di passarvi sopra con “ceppi” e macine da mulino con l’intento di preservare il ponte nella sua integrità. Nel 1836 il ponte subì gravi danni per una piena. Ha una struttura “a schiena d’asino” e le arcate, oltre che ad essere asimmetriche, caratteristica che lo rende unico, inquietante, irreale, gli conferisce anche un aspetto surreale per via dell’arcata centrale estremamente alta e sottile in maniera quasi preoccupante.
Il suo secondo nome è “Ponte del Diavolo” per via di una leggenda, sostenuta anche dall’irregolarità del ponte, una struttura così strana infatti non poteva essere che costruita da un essere soprannaturale. La leggenda dice che il capo muratore che avrebbe dovuto seguirne i lavori, si trovò in difficoltà perché non sarebbe riuscito a terminarli per il giorno prefissato. Decise allora di chiedere un piccolo aiuto al Demonio che gli promise la fine del ponte in una notte in cambio dell’anima del primo passante che avrebbe oltrepassato il ponte la mattina dopo. L’uomo accettò ma fece in modo che ad attraversare il ponte fu un maiale. Il diavolo così beffato scomparve lasciando la sua opera.
La leggenda è straordinariamente simile a quella del Ponte del Diavolo di Bobbio, direi che è praticamente la stessa, tranne che ad attraversarlo fu un cane. Impossibile sapere quale delle due è nata per prima e quindi quale delle due avrebbe influenzato l’altra. Fatto sta che entrambe le situazioni forse narrate apposta, vogliono dimostrare che il diavolo non è tanto furbo essendo stato ingannato ben due volte e nello stesso identico modo!