ORVIETO – IL POZZO DI S. PATRIZIO / Quello di San Patrizio è il pozzo più incredibile d’Italia: alto circa 62 metri e largo circa 13 metri, giunge a toccare le acque delle fonti di S. Zeno.

 

ORVIETO SOTTERRANEA

di Isabella Dalla Vecchia – info@luoghimisteriosi.it

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Provincia di Perugia

ITALIA SOTTERRANEA

INFO
Visite guidate alla “Città sotterranea”Piazza Duomo, 23 \n speleotecnica@libero.it http://www.orvietounderground.it

Ciò che conferisce un certo fascino a questa città è il fatto che si staglia in cima ad una roccia a strapiombo di cinquanta metri circondata da una zona pianeggiante che la veste di un’immagine surreale di tempio a ridosso del cielo. Costruita dagli Etruschi col nome di Velana era strategicamente inespugnabile ma priva di sorgenti d’acqua in quota. Fortuna vuole, o meglio, natura ha permesso che nella roccia sia presente l’acqua recuperabile solo tramite pozzi. Conosciamo già il pozzo di San Patrizio per la sua unicità ingegneristica.

Nella grotta 536 è presente addirittura un frantoio. Vi sono vari pozzi con le “pedarole” delle piccole insenature per permettere la scalata, realizzate dagli Etruschi. Il pozzo di San Patrizio era utilizzato dai monaci di Orvieto come purgatorio per via della leggenda del pozzo nella contea del DONEGAL in Irlanda che sarebbe l’entrata del purgatorio. Sangallo il Giovane associò alla sua grande opera la frase “QUOD NATURA MUNIMENTO INVIDERAT INDUSTRIA ADIECIT (il lavoro aggiunse alla rocca quello che la natura le aveva negato). Il pozzo ha inizio con la roccia viva ma in fondo sono state aggiunte murature per via della costituzione franosa del tufo. Sotto Orvieto sono stati censiti ben 800 ipogei tutti collegati alle case a ai pozzi. Censimento realizzato dallo Speleo Club Orvieto, necessario per tenere sotto controllo la stabilità del terreno della città essendo forata nel sottosuolo. Esiste un altro pozzo affascinante, il Pozzo della Cava scavato nel 1530, profondo trenta metri fu poi chiuso nel 1646 e riscoperto casualmente ai giorni nostri durante un lavoro di manutenzione stradale. Marco Merino per esempio ha scoperto, sotto il suo negozio, un edificio del XII° secolo in via della cava una sorta di fornace per cuocervi le ceramiche con tanto di frammenti di antichi manufatti, sicuramente scarti di vasi o piatti venuti male e buttati ma che per noi costituiscono un tesoro di valore inestimabile. Ad oggi è mostrato in un’esposizione in un sotterraneo messo a disposizione da Marco Marino. Vicino a Porta Posterla è stata riscoperta la Grotta dei Tronchi Fossili, una cavità che conserva le impronte di antichissime foreste subtropicali ancora prima della nascita della stessa rupe. Qui fiori foglie ed alberi sono eterni. Un tesoro immenso, un mondo sotterraneo affascinante che inevitabilmente ci attira e ci coinvolge, noi gente moderna che vive di emozione e curiosità nei confronti del passato e della storia. Quella storia che nel 1820 cercò di chiudere e serrare tutte le gallerie e i pozzi perché ritenuti troppo pericolosi e “luoghi opportuni per coprire delitti”.