TORNO (CO) – LA CHIESA DI S.GIOVANNI / Vi sono sette serrature a difesa della reliquia, le cui sette chiavi sono in consegna, una al parroco di Torno e le altre a sei fidate famiglie del paese. Non a caso questi oggetti richiamerebbero i sette sigilli dell’Apocalisse.

I MIRACOLI DEL SANTO CHIODO


ARTICOLO E FOTOGRAFIE
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

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La Chiesa è stata realizzata in stile romanico gotico in particolare è da evidenziare lo splendido portale. Costruita nel XII secolo, fu restaurata e ampliata nel 1494. Qui visse una splendida vicenda storica legata al ritrovamento di uno dei chiodi della passione di Gesù.

Dopo la conquista di Gerusalemme nel 1099, un arcivescovo teutonico, detto Allemanno, che aveva preso parte alla prima Crociata, entrò in possesso di uno dei chiodi della croce di Gesù e di una gamba di un bimbo vittima della strage degli innocenti di Erode. Sulla via del ritorno a casa, giunse a Como per risalire il Lario, fin verso la Germania.
Purtroppo a Como la situazione era alquanto difficile a causa di diversi scontri tra due fazioni nella stessa città, una che difendeva la Santa Sede, un’altra che era dalla parte di un vescovo simoniaco eletto da Enrico IV, antagonista del papa.
Allemanno decise così di cercar rifugio a Torno, perché non era toccata da questi tumulti. Dopo avervi trascorso la notte, riprese la mattina dopo la navigazione, ma fu bloccato da una forte tempesta improvvisa. Quando la bufera si placò, volle riprendere il cammino, ma ancora un altro forte temporale non gli diede tregua e così via, finché il vescovo teutonico non comprese che questi erano chiari segnali divini, che gli suggerivano di posare le reliquie sul luogo e precisamente nella splendida Chiesa di S. Giovanni.


nella foto a sinistra il martirio di S.Giovanni

Durante il sacco di Torno, il Santo Chiodo fu rubato da un soldato di ventura, ma in seguito alle enormi sciagure che colpirono lui e la sua famiglia, decise di riportarlo subito indietro. Da allora fu conservato in un cassone tutt’ora presente dietro l’altare maggiore della Chiesa di S. Giovanni.

Le sette chiavi e le sette serrature

Vi sono sette serrature a difesa della reliquia, le cui sette chiavi sono in consegna, una al parroco di Torno e le altre a sei fidate famiglie del paese. Non a caso questi oggetti richiamerebbero i sette sigilli dell’Apocalisse.

Di seguito la chiesa di S.Tecla che sorge vicino al porto in una zona tranquilla e gradevole; recentemente restaurata in essa si possono ammirare resti di affreschi del pittore Bartolomeo De Benzi. Il De Benzi e Andrea De Passeris, entrambi pittori tornaschi, operarono nella diocesi di Como negli anni a cavallo tra il XV e XVI secolo.

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