ISOLE MARTANA E BISENTINA (VT) / Sull’isola Martana si respira ancora oggi la leggenda della regina dei Goti Amalasunta, figlia di Teodorico. Divenne regina del regno ostrogoto perché il suo unico figlio era ancora troppo piccolo, ma in quanto donna non ebbe vita facile.

IL FANTASMA DELLA REGINA AMALASUNTA E LA PRIGIONE DEL GRAN MAESTRO TEMPLARE


ARTICOLO
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu
FOTOGRAFIA / Di Caramella90 di Wikipedia in italiano –
Trasferito da it.wikipedia su Commons da Croberto68.,
Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9803703

__________________________

CATEGORIE

Provincia di Viterbo

FANTASMI – GRAAL TEMPLARI

IL LAGO DI BOLSENA

Il lago di Bolsena è il più grande lago vulcanico d’Europa e ha al suo interno due isole dal nome di Martana e Bisentina, abitate da palafitte nell’età del bronzo e del ferro. Furono in seguito occupate dagli etruschi che popolarono la bassa Toscana e parte del Lazio in quella terra famosa dal nome di Etruria. Gli Etruschi venivano dall’Asia Minore portando con sé una civiltà fortemente evoluta. L’Etrurià era una sorta di città-stato con a capo un re o “lucumone” e una capitale religiosa “Fanum Voltumnae” (l’attuale Orvieto), anche se come testimonianza etrusca più importante oggi abbiamo Bisenzio che si affaccia sul lago di Bolsena. Nel 264 a.C. Orvieto fu distrutta dai romani che dettero poi via ad una successiva nuova era. Fu poi la volta del Cristianesimo che lasciò la sua indelebile traccia, fin dai primi insediamenti segreti come testimoniano le catacombe di S. Cristina. La comunità che nacque e si diffuse attorno al culto di questa santa era davvero molto attiva, anche se i rituali seguiti erano più vicini al paganesimo che al cattolicesimo. Bolsena fu ulteriormente distrutta dai longobardi nel V secolo d.C. per poi divenire proprietà della chiesa sotto la diocesi di Orvieto.

L’isola Martana e Bisentina sono le due isole del lago di Bolsena.

L’ISOLA MARTANA E IL FANTASMA DELLA REGINA AMALASUNTA

Sull’isola Martana si respira ancora oggi la leggenda della regina dei Goti Amalasunta, figlia di Teodorico. Divenne regina del regno ostrogoto perché il suo unico figlio era ancora troppo piccolo, ma in quanto donna non ebbe vita facile.

Nonostante fosse molto forte e intelligente, a tal punto da mantenere la reggenza in maniera impeccabile, stipulando ottimi rapporti con i romani, fu odiata dai suoi stessi cari, fino ad essere assassinata dal cugino Teodato nel 535. Addirittura prima di essere uccisa fu tenuta prigioniera in una rocca dell’isola Martana. Impossibile non avvertire il suo spirito aleggiare sulle tranquille acque del lago da un’isola all’altra.

L’ISOLA BISENTINA E LA PRIGIONE DEL GRAN MAESTRO TEMPLARE

L’isola bisentina invece ebbe vita decisamente più movimentata. Passò di mano in mano e proprio perché fu da sempre molto contesa, spesso venne distrutta. Oggi per fortuna è stata recuperata e rappresenta un vero paradiso terrestre. Il momento peggiore lo passò quando venne completamente bruciata dai signori di Bisenzio, per una banale ripicca nei confronti di chi la abitava. Simpatici vero?

Fu riconquistata dalla Chiesa nel 1261 da papa Urbano IV che la ribattezzò “Urbana” utilizzandola come prigione. Infatti vi si ricorda la presenza di Ranieri Ghiberti, Gran maestro templare tenuto prigioniero nella torre dell’isola nel 1295. Nel 1400 l’isola divenne proprietà, insieme a tutta la zona di Bolsena, della temutissima famiglia Farnese, la più spregevole per complotti, tradimenti e assassinii che la storia conosce. Guarda caso era anche la più ricca, famosa e legata alla Chiesa che si ricordi, questo non le fa onore, ma si sa che un tempo papa e sovrano erano sinonimi tanto quanto Chiesa lo era di Potere.