MARTA (VT) / Questo luogo è famoso per la festa che viene celebrata ogni 14 maggio dal nome di “barabbata”. Nasce come festa pagana e sopravvive ancora oggi come antica rievocazione di riti propiziatori in onore di Cerere (divinità delle messi) e viene “rifatta” in tema cristiano, dove alla dea viene sostituita Maria Vergine.

L’ETERNO FEMMININO SACRO


ARTICOLO
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu
FOTOGRAFIA / Di Barbara Corazza – Opera propria, CC BY-SA 4.0,
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Provincia di Viterbo

FEMMININO SACRO – RITUALI – PAGANESIMO/CRISTIANESIMO CALENDARIO

Questo luogo è famoso per la festa che viene celebrata ogni 14 maggio dal nome di “barabbata”. Nasce come festa pagana e sopravvive ancora oggi come antica rievocazione di riti propiziatori in onore di Cerere (divinità delle messi) e viene “rifatta” in tema cristiano, dove alla dea viene sostituita Maria Vergine. Il nome è rimasto lo stesso, dato che suggerisce caos, confusione e poco si lega a ciò che potrebbe essere una tranquilla festa religiosa. Infatti in questo giorno fa da sovrano il disordine, dove si va in giro per il paese a “cercar Barabba”. E chi fa un gran baccano altri non sono che i rappresentanti dei vari mestieri del paese, artigiani, pescatori, fabbri, ecc.
Un tempo questa festa venne proibita dal vescovo della vicina Montefiascone (litigi di vicinato) perché considerata troppo pagana, ma doveva ben guardare anche in casa propria, dato che nel suo paese come dice lo stesso nome, vi si svolgevano feste altrettanto movimentate in onore del vino e quindi di Dionisio! La barabbata comunque non scomparì mai e ancora oggi fa sentire la sua voce!

Questo luogo è la testimonianza che il femminino sacro è immortale ed eterno.

Interessante infatti è la derivazione della festa da un rituale antico pagano e la sostituzione della dea Cerere con Maria Vergine. Dopotutto tra le due vi è una similitudine di sacralità, dato che entrambe le figure femminili sono sinonimo di fecondità. Questo è un caso di “sostituzione” di figure divine che è stato spessissimo effettuato nel primo cristianesimo, quando era necessario trasformare la religione pagana in cristiana dato che non era possibile far cambiare in una volta la totalità della popolazione. Si era dunque fatto un grande lavoro di identificazione dei luoghi pagani e di sostituzione con edifici cristiani. Ecco perché oggi abbiamo così tante chiese costruite su antichi altari e templi, in molti casi addirittura dentro alle stesse strutture antiche. Il passaggio di religione rimaneva così “soft” per un intero popolo che si sarebbe magari anche ribellato vedendo distrutti i propri idoli. Così da Iside dei greci con in braccio Horus bambino e Venere con il figlio Eros si passava gradualmente a Maria e Gesù, mantenendo la stessa sacralità. Ecco come a mio avviso l’antica religione della Madre Terra e degli stessi egizi è tutt’ora esistente e dunque destinata ad essere immortale, perché mai scomparsa e distrutta, ma solamente “trasformata”. Come l’anima umana che non può morire ma solo trasformarsi.