VALLECORSA (FR) – SANTA MARIA DELLE GRAZIE  /  Trattasi di un simbolo formato da tre quadrati concentrici, con quattro segmenti che collegano i punti mediani dei lati. In alcune versioni esistono ulteriori segmenti che uniscono tra loro gli angoli ed il centro del quadrato.

SCOPERTA UNA NUOVA TRIPLICE CINTA


ARTICOLO E FOTOGRAFIE
 / Giancarlo Pavat

__________________________

CATEGORIE

Provincia di Frosinone

TRIPLICE CINTA

INFO UTILI
ASSOCIAZIONE PRO LOCO
(INFORMAZIONI TURISTICHE) CELL. +39 347 7075283
E-MAIL: viva.forum@libero.it

di Giancarlo Pavatgiancarlo.pavat@gmail.com

SCOPERTA NUOVA TRIPLICE CINTA NEL PAESE DI VALLECORSA, SUI MONTI AUSONI, IN PROVINCIA DI FROSINONE

Nei mesi in cui si svolsero le escursioni e le “uscite” nella “Grotta del Cacciatore” sul Monte Calvo, conclusesi con la clamorosa scoperta dei crani fossili di stambecchi preistorici, il punto di ritrovo a Vallecorsa per tutti i vari speleologi, archeologi e ricercatori che parteciparono alle ricerche, fu sempre lo spazio antistante ad una chiesetta sconsacrata, posta lungo la ripida discesa che dal paese conduce a fondo valle.


S. Maria delle Grazie XVII sec

Ebbene proprio presso quella chiesa, presso Vallecorsa (FR), paese arroccato sui Monti Ausoni, lungo il solco vallivo che attraverso il Passo quercia del Monaco conduce in provincia di Latina e da lì al mare, il professor Italo Biddittu, paleontologo docente dell’Università di Cassino e noto per aver scoperto nel 1994 il cranio fossile del più antico ominide mai portato alla luce in Italia (ed uno dei più antichi d’Europa). Simpaticamente soprannominato “Argil” e risalente a circa 8000.000 anni fa, ha scoperto un nuovo esemplare della “Triplice Cinta”.
Trattasi di un simbolo formato da tre quadrati concentrici, con quattro segmenti che collegano i punti mediani dei lati. In alcune versioni esistono ulteriori segmenti che uniscono tra loro gli angoli ed il centro del quadrato.


Il prof Biddittu indica la TC sul sagrato
di S Maria delle Grazie

La Triplice Cinta si trova incisa sul basolo in pietra a fianco del pilastro destro del pronao della chiesetta sconsacrata (ma restaurata di recente) di Santa Maria delle Grazie. L’edificio, a cui si accede da uno spiazzo con undici capitelli che un tempo recavano le “Stazioni” della “Via Crucis”. La Triplice Cinta, pur consunta, è stata notata dall’occhio del paleontologo, allenato a riconoscere anche i reperti più piccoli ed apparentemente insignificanti, in quanto un improvviso acquazzone (che ha costretto Biddittu a ripararsi sotto il pronao) l’ha bagnata, rendendola leggermente più distinguibile.


La TC sul basolo del sagrato di S. Maria delle Grazie

Il basolo, facente parte del pavimento del pronao, è percorso da una fenditura, successiva alla realizzazione del simbolo o gioco. Ed a prima vista, la sua messa in opera sembra essere coeva alla costruzione della chiesa.


La TC sul basolo del sagrato di S. Maria delle Grazie

Di cui, comunque, si sa molto poco. Parimenti all’annesso convento francescano, oggi trasformato in appartamenti abitati da privati.
Sull’architrave dell’ingresso della chiesa si legge la data 1675. Mentre sullo stemma francescano posto sopra l’entrata del convento è riportata quella del 1852.
Ma probabilmente l’intero complesso sorge su una precedente chiesa medievale, forse del XII o XIII secolo.


Ingresso della chiesa e Cappelle della Via Crucis

La chiesa di Santa Maria delle Grazie, nel 1960, è stata la location di alcune scene del film “La Ciociara” (che fece vincere il “Premio Oscar” a Sofia Loren) del regista ciociaro Vittorio De Sica (1901-1974), tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia (1907-1990), che durante la Seconda Guerra Mondiale trovò per qualche tempo rifugio in un casolare di contadini proprio a Vallecorsa.

Approfondimenti sull’argomento nel libro


Valcento
“NEL SEGNO DI VALCENTO. Viaggio nel Lazio meridionale
attraverso le simbologie Templari e degli Ordini monastico
-cavallereschi” di Giancarlo PAVAT, Edizioni Belvedere.

Per approfondire l’argomento suggeriamo il libro di Giancarlo Pavat:
per saperne di più