I due massi dalla forma bizzarra narrano di una storia fantastica i cui protagonisti sono un drago, un monaco e gli abitanti del paese grecanico.
Castelcivita (SA)
L’idolo può rientrare tra quelli detti “a tavoletta” o “a pagnotta”, per la forma uguale alle tavolette enigmatiche o Brotlaibidole ritrovate a sud del Lago di Garda e nell’Europa centro-orientale e centro-meridionale, databili al 2100-1400 a. C.
Bolsena (VT) – Basilica di S. Cristina
All’interno della chiesa vi è conservata anche la pietra con l’impronta dei piedi della santa, oggetto prova di una dei miracoli che la riportarono sempre in vita. La pietra si trova al centro dell’Altare del miracolo.
Cengio (SV)
Il fatto che fa pensare ad una panca (tipica del Mitreo) è che la roccia dietro è stata lavorata con immane fatica per adattarla ad un corpo umano. Se ci si siede, appunto, la schiena è comodamente avvolta dalla pietra.
Monastero di Torba (VA)
Questa pietra all’interno della chiesa fu presumibilmente usata come altare sacrificale
FIVIZZANO – GROTTA DI SANTA CATERINA
In località “Grotta di Santa Caterina” ci sono alcune “pietre della fertilità o dello strofinamento”, massi sacri su cui le donne erano solite “strofinare la schiena” per avere il dono di essere feconde
Badia a Taona (PT)
Si chiama pietra del dannato e viene trascinata dal fantasma del servo dei Pazzi che crede di essere ancora vivo e di continuare a svolgere un turpe incarico, quello di spostare il confine del suo padrone