CANDIA CANAVESE (TO) – CHIESA DI S. STEFANO / Si dice che l’intero borgo di Candia sia stato partorito da una pietra dal nome di “Pietra Leona”. Essa è un masso con una fenditura, anticamente considerato sacro e dispensatore di fecondità.

IL RITUALE DELLA LA PIETRA LEONA
LA DANZA SACRA E LA DANZA MACABRA


ARTICOLO
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

__________________________

CATEGORIE

Provincia di Torino
FEMMININO
LEGGENDE
PERSONAGGI

BENE/MALE
FEMMININO
FIGURE RARE
OGGETTI MISTERIOSI
PAGANESIMO/CRISTIANESIMO
PREISTORIA
RITUALI

LA CRUDELE REGINA YPA

Ypa era al contempo una sacerdotessa della dea Mattiaca e regina del popolo dei Salassi, antichi abitanti di palafitte nel canavese e precisamente del Lago di Candia. Essendo una sacerdotessa non poteva avere un consorte, ma capitava non di rado di avere parecchie avventure. Il popolo dei Salassi, vivendo un lungo periodo di pace e fertilità, si moltiplicò molto velocemente a tal punto da preoccuparsi se emigrare in altre terre più capienti o bonificare il lago per coltivare nuove zone e produrre maggior nutrimento evitando così di non aver di che sfamare i nuovi nati. Ypa decise di bonificare il lago e di restare. Ordinò a un gruppo di lavoranti, capeggiati dal suo amante, di scavare una galleria di scarico per il lago e, dopo parecchi anni di lavori pesanti, si arrivò quasi a terminare il lavoro. Intanto Ypa si era creata nel frattempo un nuovo amante e per sbarazzarsi di quello vecchio, decise crudelmente di rompere improvvisamente gli argini durante i lavori. Ci furono innumerevoli morti, ma la forza dell’acqua distrusse inavvertitamente anche il villaggio della regina! Sopravvissero pochi sudditi e la città venne rasa completamente al suolo, morendo ahimè… anche il suo nuovo amante (chi la fa l’aspetti?).

La regina Ypa presa da uno sconforto profondo, cadde inavvertitamente, o chissà, forse si gettò, nel lago di Candia, insieme al suo popolo e a tutti i suoi innamorati.

IL RITUALE DELLA LA PIETRA LEONA LA DANZA SACRA E LA DANZA MACABRA

Si dice che l’intero borgo di Candia sia stato partorito da una pietra dal nome di “Pietra Leona”. Essa è un masso con una fenditura, anticamente considerato sacro e dispensatore di fecondità. In Piemonte abbiamo moltissimi esempi di pietre dai simili poteri, a volte veri e propri menhir fallici impiantati nel terreno dall’uomo, altre volte grosse pietre naturali che presentano una fenditura dal chiaro riferimento alla vagina femminile. La pietra leona è di quest’ultima “tipologia” e si troverebbe nei pressi del Santuario di S.Stefano.

Sopra il paese di Candia Canavese domina la Chiesa di Santo Stefano che fu fondata nell’XI secolo, in stile romanico conserva ancora oggi la cripta originale, dove è possibile trovare una statua della Madonna con bambino. La prima datazione certa risale al 18 giugno 1177 dai monaci del Gran S.Bernardo.

Sulle pareti vi sono affreschi quasi totalmente scomparsi, ma è possibile ancora osservarne uno ben conservato in una cappelletta molto stretta, dove vi è rappresentata una sorta di “danza sacra” di beati attorno a Dio.

Si presume fosse realizzata per contrastare la pittura, ormai oggi quasi scomparsa, di una “danza macabra” all’esterno della Chiesa. Ennesimo esempio di costruzione cristiana a coprire quella pagana, con una pietra sopra un’altra pietra, e un affresco a “coprire” un altro affresco… se al di fuori dell’edificio balla la morte, all’interno balla la vita verso Dio.

La Chiesa è stata costruita nei pressi di una fonte d’acqua sorgiva, anche questo è considerato un simbolo di vita nei confronti di questo piccolo sacro monte.

Sulla strada verso la chiesa troviamo la Torre di Castiglione, ciò che resta dell’antico castello omonimo, oggi proprietà della famiglia Pachiè.

(c) articolo e fotografie luoghimisteriosi.it