BOBBIO (PC) – PONTE VECCHIO / Il Ponte Vecchio, o Ponte gobbo o meglio “Ponte del Diavolo” è di età romanica ed è lungo 280 metri con 11 archi, tutti completamente irregolari. E’ questa la sua caratteristica che lo rende unico nel suo genere, oltre che inquietante proprio per questo aspetto così strano.
IL PONTE COSTRUITO DAL DIAVOLO

ARTICOLO E VIDEO / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu
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Numerosi reperti archeologici fanno risalire i primi insediamenti umani nei dintorni di Bobbio al periodo del Neolitico (5000 – 3000 a.C.). In epoche successive si sono avvicendati popoli di origini diverse, dai Liguri ai Celti. Tra essi spicca la tribù celtica dei Galli Boi che pare abbia dato il nome alla città di Bobbio. Nel I secolo a.C. la zona viene occupata dalle popolazioni romane, che qui si insediano fino alla fine del VI secolo, quando vengono cacciati dai Longobardi. A questo periodo si può far risalire la nascita vera e propria della città di Bobbio. Infatti nel 614 d.C., dopo un lungo percorso attraverso tutta l’Europa centrale, il monaco di origine irlandese San Colombano riceve in dono dalla regina Teodolinda, moglie del re longobardo Agilulfo, il territorio di Bobbio.
In questo luogo il monaco trova i ruderi di una chiesa dedicata a San Pietro che in breve tempo ripara e vi crea attorno il primo nucleo del suo centro monastico. Nel 615 d.C., alla sua morte, lascia l’incarico di ingrandire il cenobio ai suoi seguaci, che diventa ben presto il centro di una fervente attività culturale e spirituale.
La regola colombiana a differenza di quella benedettina, prescrive che il monaco, oltre alla preghiera e al lavoro, si dedichi anche allo studio e alla cultura. Poco per volta si forma una preziosa biblioteca, curata da monaci e maestri famosi in tutta l’Europa. La crescita della città è strettamente legata all’attività del monastero, che vede il momento del suo massimo splendore alla fine del IX secolo; ma da questo momento in avanti inizia la fase di un declino dovuto al venir meno della protezione pontificia. Agli inizi dell’anno 1000 Bobbio viene nominata sede vescovile, e questo contribuisce a ridare un certo prestigio alla città: viene costruita la Cattedrale che verrà completata alla fine dell’XI secolo.
All’inizio del 1300 comincia la costruzione del castello ad opera della famiglia Malaspina.
Durante tutto il 1400 i monaci, allo scopo di reperire fondi per le esigenze del monastero, provvedono ala vendita di buona parte dei codici dell’antica biblioteca, acquistati dalla biblioteca ambrosiana e vaticana.
Agli inizi del 1800 il monastero viene definitivamente soppresso e venduto all’asta ad alcuni privati.
Il Ponte Vecchio, o Ponte gobbo o meglio “Ponte del Diavolo” è di età romanica ed è lungo 280 metri con 11 archi, tutti completamente irregolari. E’ questa la sua caratteristica che lo rende unico nel suo genere, oltre che inquietante proprio per questo aspetto così strano.
La sua origine deriva da una leggenda abbastanza famosa. Pare che San Colombano, ansioso di giungere a Bobbio per iniziare l’opera di evangelizzazione, si trovò di fronte al Diavolo in persona che gli avrebbe promesso di costruire un ponte in una sola notte in cambio della prima anima che lo avrebbe oltrepassato la mattina dopo. San Colombano accettò e il Diavolo mantenne la promessa costruendo il ponte, irregolare per via della diversa altessa dei demoni che tenevano le arcate in fare di costruzione. Peccato che il primo essere che passò fu un cane (poverino!). Si dice che nella cripta della Chiesa di San Colombano ci siano ancora le orme dello stesso sventurato animale.














