
Articolo di Isabella Dalla Vecchia - info@luoghimisteriosi.it
Fotografie di Claudio Conforto - claudioconforto@gmail.com
I capitoli di questa scheda sono:
• La storia della chiesa di San Michele Arcangelo
• I cavalieri dietro l'altare
• Le figure zoomorfe
La storia della chiesa di San Michele Arcangelo

La chiesa di San Michele Arcangelo si trova a cinque chilometri da Padova sulla strada per Bovolenta nella frazione Pozzoveggiani, questo nome deriva anticamente da PUTEUS VITALIANI, dove "puteus" significa "pozzo" (sul lato sud è presente infatti un pozzo) e "Vitaliani" un ricco terriero era stato il padre di Santa Giustina e uno dei primi cristiani. Questa zona è stata occupata dai Longobardi nel VI secolo, qui vicino vi era la capitale Cividale, mentre Treviso, Vicenza e Verona erano sotto il dominio di Alboino.
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Venne edificata nel XII secolo sopra un edificio più antico, una cella memoriale del VI - VII secolo di forma cubica, con l’abside eccezionalmente rivolta ad ovest invece che ad est com'era consuetudine degli antichi edifici. Per questo motivo fu "ritrasformata" ribaltandone la facciata e la posizione dell'altare di modo che fosse rivolto ad est. Inoltre fu notevolmente ampliata in tre navate e tre absidi semicircolari. Successivamente tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo fu trasformato in oratorio utilizzando solo la navata centrale. La navata sud è stata demolita ed infatti dall’esterno si vedono ancora le colonne murate.
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Nonostante questi pesanti cambiamenti la chiesa conserva lo stile iniziale bizantino con forte influenza carolingia. Il muro ha una distribuzione di mattoni a spina di pesce, una metologia costruttiva già abbastanza avanzata per l'epoca.
E’ una delle chiese più antiche della provincia di Padova, rimasta intatta fino a noi, forse anche perchè in disparte da un cetro abitato, quasi nascosta. Una chiesetta campestre ai margini del bosco proveniente dalle prime costruzioni cristiane, conservando le origini della religione come dentro uno scrigno.
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Sul fianco meridionale interno sono state innestate due formelle in terracotta riportanti figure geometriche e zoomorfe.
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All’interno sono presenti splendidi affreschi romanici del X-XIII secolo che ricoprono la cella memoriale (antico edificio) e l’abside. I più antichi sono le immagini degli Apostoli che si trovano nelle arcate. Poi nel catino absidale emerge un Cristo Pantocreatore nella mandorla con attorno i quattro evangelisti. Vi è anche il simbolo del Cristo, un pellicano che dà nutrimento col proprio sangue ai piccoli. Nella parte inferiore vi sono cavalieri in armatura.
I cavalieri dietro l'altare

Nella fascia inferiore dell'abside, quella più in prossimità del suolo, sono rappresentati a "sinopia" cavalieri in duello, animali e figure zoomorfe e antropomorfe. Questo gruppo figurativo poco ha a che fare con e sacre immagini soprastanti, essendo rappresentazione "a sè" senza un riferimento sacro o narrativo. Simile e quasi identica ai cavalieri presenti nella chiesa di Summaga, sempre in Veneto, la fascia di San Michele Arcangelo si trova nella zona più sacra della chiesa, dietro l'altare.
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Perchè raramente, ma comunque più volte e in una chiesa vicina, sono stati rappresentati a "sinopia" cavalieri in duello all'interno di un luogo sacro? Uomini a cavallo che nulla hanno a che fare con guerre sante, templari o santi guerrieri, personaggi sconosciuti con scudi e lance, attorniati da animali e figure antropomorfe.
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C'è chi ha spiegato l'immagine come "gioco di penna", come se l'artista si fosse allenato o avesse provato gli strumenti prima di coprire le immagini con figure sacre. Oppure semplicemente in questo luogo era sacra la figura stessa del cavaliere perchè sapeva difendere la gente, proteggere gli indifesi, grazie al suo onore puro e volto a Dio. Dopotutto armi e armature erano estremamente care nel medioevo, in pochi se le potevano permettere, i contadini naturalmente si difendevano come potevano, quindi un uomo d'arme che prestava la sua protezione era visto come un "salvatore".
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Forse nella zona più importante della chiesa si è voluto ricordare, seppur in maniera velata, qualche impresa di qualche cavaliere che, contrassegnato dalla civetta al suo fianco, poteva averla come simbolo. Un cavaliere che un tempo fu un eroe, perchè diventava famoso chi sapeva mostrare forza generosità e modestia (il contrario di ciò che avviene oggi).
Le figure zoomorfe

Abbiamo a partire da sinistra un leone, un pavone cacciato da una figura metà uomo e metà uccello, due cavalieri in duello, una civetta piccola e una più grande e altri volatili di varie dimensioni. La civetta/gufo è un simbolo raro e poco rappresentato all'inerno delle chiese, essendo prettamente un simbolo pagano perchè fortemente legato alla Dea Atena in quanto richiama saggezza e conoscenze antiche.
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Articolo di Isabella Dalla Vecchia - info@luoghimisteriosi.it
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