
articolo di Isabella Dalla Vecchia - info@luoghimisteriosi.it
fotografie ed esplorazione di Mirko Urso e Gianluca Cinquilli - mirkovic7@virgilio.it
I capitoli di questa scheda sono:
• La croce e il calice
• L'insolito cavaliere della lunetta
• Il pulpito e San Giorgio e il drago
• L'ex voto in ringraziamento della salvezza dalla peste
• Le Torri di Popiglio
Costruita nel 1271 sopra un edificio precedente dedicato a San Giovanni Battista e a Santa Maria, poco rimane della struttura medievale della Pieve di Santa Maria Assunta, fortemente rimaneggiata tra il XVI e il XIX secolo.
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La pieve originaria, non era nello stesso luogo, ma si trovava verso valle, in località Cafaggio verso valle, (restano alcuni ruderi incorporati in una casa colonica).
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La facciata a capanna è in pietra serena con la presenza di arcate sostenute da colonnine ioniche e tre finestre (una trifora centrale e due bifore laterali).
Sopra il portale di accesso è presente una lunetta scolpita con un bassorilievo raffigurante la Madonna con Bambino in trono e due astanti di artista anonimo che lo realizzò alla fine del XIII secolo, più precisamente nell’anno di fondazione della chiesa (1271).
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Fortemente rovinato, i personaggi ai lati non sono riconoscibili, secondo un'interpretazione uno di loro sostiene un turibolo (il vaso dentro il quale viene bruciato l'incenso), oggetto comunque non molto rappresentato nei bassorilievi, ma potrebbe anche avere in mano un altro tipo di oggetto.
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L’architrave invece riporta tre scene ormai quasi completamente scomparse e impossibili da decifrare.
La croce e il calice

La trifora è decorata con vegetali e motivi geometrici, dove è possibile intravvedere una croce (posizionata in diagonale) e un calice.
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Le bifore, dello stesso autore e secolo, presentano colonnine con capitelli molto lavorati.
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Solo la figura del calice ormai richiama in qualche modo quella del Graal, ci affascina ponendo l'attenzione su queste antiche mura, le stesse che forse, hanno sfiorato il passaggio dei cavalieri Templari.
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L'insolito cavaliere della lunetta

Il portale laterale presenta una lunetta con scolpito un insolito guerriero in armatura con nella mano destra una spada e in quella sinistra uno scudo. Nell’architrave sottostante si diramano alcuni motivi vegetali.
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Non si sa chi sia e perchè sia stato rappresentato sopra un'entrata laterale e questo fatto ne alimenta il mistero. Perchè un cavaliere in armatura su una porta non importante di una chiesa?
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Siamo nella zona del passo dell’Abetone e della Valle dell’Ombrone in cui anticamente era presente la Mansio templare di Prunetta nei pressi delle sorgenti del Reno.
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Queste terre venivano percorse dai cavalieri Templari che erano soliti sostare in queste zone a riposare dalla lunga marcia del valico. Chissà, forse questo cavaliere senza nome, scolpito in una lunetta di un’entrata laterale, non visibile nell’immediato, doveva essere un preciso segnale per i cavalieri dell’Ordine che avranno sicuramente percorso questa nostra stessa terra.
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Una croce patente poco accennata?
Il pulpito e San Giorgio e il drago

Internamente presenta navata unica, nel primo tratto si conclude con copertura a botte per proseguire poi con volta a crociera fino al presbiterio chiuso con una cupola e un’abside semicircolare.
A sinistra si trova la cappella della Madonna del Latte e a destra è presente una cappella dedicata a San Giuseppe.
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L'antico pulpito, posizionato contro la parete sinistra, presenta alcuni bassorilievi romanici molto interessanti perché provenienti dalla primitiva pieve. Sono raffigurati l’Adorazione dei Magi, Cristo nell'orto degli ulivi, L'Ultima cena, San Giorgio e il drago opere di un autore che si sarebbe ispirato a Gruamonte, scultore pisano del XII secolo.
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Natività e Ultima cena del pulpito
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Le testine dei cherubini invece sono aggiunte rinascimentali.
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Bella anche l’Ultima cena del 1570, un dipinto di Sebastiano Vini (Verona 1525/1530 - 1602?).
Questa opera fu commissionata da Piero Nardi, priore della compagnia del Corpus Domini.
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L'ex voto in ringraziamento della salvezza dalla peste

L'altare in pietra serena scolpita ed incisa, è datato 1657 ed è dedicato all'Immacolata Concezione commissionato dalle famiglie popigliesi trasferitesi a Roma in seguito ad un episodio "miracoloso". Mentre Roma, colpita dalla peste, provocò numerose vittime, queste famiglie popigliesi si ritrovarono e pregarono di uscirne illese. Così accadde e come ringraziamento alla Madonna della propria città natale, dedicarono l'altare in ex voto. Si erano tutte salvate e questo per loro doveva essere decisione soprannaturale.
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Le Torri di Popiglio

Ci troviamo sul confine del Capitanato della Montagna di Pistoia con la Repubblica di Lucca, luogo di profonda importanza strategica militare e commerciale.
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Sulla cima del monte è sito quel che resta dell'antico castello medievale, trattasi di due torri, a difesa della valle, autentica porta di accesso tra il mare e l'entroterra. Sono simili come struttura (a pianta quadrata e divise in due piani) ma quella inferiore è più piccola e quelal superiore, chiamata Torre Securana è più grande.
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Il paese di Popiglio era un feudo dei Conti Guidi intorno all'anno Mille.
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Oggi ci appare come un luogo di una pace assoluta, ma un tempo era coinvolto in continue contese tra Lucca e Pistoia, destino che ne fece più volte distruggere il borgo.
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articolo di Isabella Dalla Vecchia - info@luoghimisteriosi.it
fotografie ed esplorazione di Mirko Urso e Gianluca Cinquilli - mirkovic7@virgilio.it
Fonti/bibliografia
http://www.diocesipistoia.it/chiesa_scheda.asp?id_
parrocchia=130&id=&pag_A=&pag_B=&pag_C=&lingua=ita
http://www.pistoia.turismo.toscana.it/oldsite/arte/popiglioarte/popiglio.htm
http://aptpistoia.megamente.com/percorso_2_storia_IT.cfm
http://www.comune.piteglio.pt.it/index.php?pagina=pagine&id=334
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