TOSCANA / PESCIA FR.CASTELVECCHIO (PT) – L’ORATORIO DEL SANTISSIMO ROSARIO / Questo rituale svolto di consueto in ogni chiesa cristiana, solo in questo luogo doveva avere qualche sconosciuto valore aggiunto, perché questo Oratorio veniva vegliato notte e giorno, senza sosta da alcuni abitanti scelti, con turni a loro distribuiti.

IL RITUALE DELLA VEGLIA E DELLA GERMINAZIONE DEL GRANO


ARTICOLO
 / Isabella Dalla Vecchia e Sergio Succu

FOTOGRAFIE / Mirko Urso e Gianluca Cinquilli – mirkovic7@virgilio.it

 

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CATEGORIE

Provincia di Pistoia
 Alchimia / botanica
Graal
Rituali / cristiani
  Calendario (agosto) giovedì santo

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I capitoli di questa scheda sono:
L’Oratorio del Santissimo Rosario
Il particolare rituale della veglia e della germinazione del grano


Pontito

L’Oratorio del Santissimo Rosario 

Si trova sotto la Chiesa di San Giovanni Battista nel paese di Castelvecchio e l’interno è interamente ricoperto di affreschi, nei quali vi sono rappresentate le Storie della Vergine e di Cristo distribuite scena per scena in ogni singolo riquadro suddiviso da colonnine dipinte. Sul fondo è presente un altare con sopra l’immagine della Crocifissione.

Sulla volta vi sono raffigurate, a partire dall’entrata verso l’altare, l’adorazione del calice, il Padre Eterno in gloria, La Madonna del Rosario con bambino e i Santi Francesco e Caterina. Il pittore è ignoto, ma gli affreschi sono stati datati intorno al XVI secolo.

L’Oratorio venne progressivamente abbandonato fino ad essere utilizzato come stalla e come magazzino dalla stessa chiesa di San Giovanni. Fortunatamente è stato da poco rivalutato da due giovani abitanti del paese, che ripulirono le stanze, riscoprendo i bellissimi affreschi, ma solo dopo un lungo lavoro di restauro essendo particolarmente rovinati. L’intervento dei Beni Culturali, della Curia Vescovile e della Dott.ssa Maria Cristina Masdea, ha potuto ridare alle immagini lo splendore di un tempo.

A partire dall’entrata abbiamo sulla parete sinistra:
L’Annunciazione, Maria ha sempre un vestito rosso con mantello celeste.
La visitazione di Elisabetta
La nascita di Gesù
La presentazione al tempio
Gesù che parla al Tempio
Gesù nell’orto degli ulivi
La flagellazione
L’altare con la Crocifissione

Invece sulla parete destra:
L’incoronazione di spine
La via crucis con l’immagine raccolta sul panno da Veronica
La Resurrezione
L’Ascensione
La discesa dello Spirito Santo sopra la Vergine e gli apostoli (Pentecoste)
L’ascensione di Maria e l’assunzione in cielo

Il particolare rituale della veglia e della germinazione del grano 

Questo ambiente intimo e nascosto fu creato a imitazione del S. Sepolcro di Gesù Cristo. Qui il giovedì santo di ogni anno, giorno della memoria dell’Ultima Cena e della cattura di Gesù nel giardino degli ulivi, venivano portate le Ostie consacrate e qui conservate fino al giorno di Pasqua.

Questo rituale svolto di consueto in ogni chiesa cristiana, solo in questo luogo doveva avere qualche sconosciuto valore aggiunto, perché questo Oratorio  veniva vegliato notte e giorno, senza sosta da alcuni abitanti scelti, con turni a loro distribuiti. Perché? Forse qui avveniva qualche evento sacro che non poteva in alcun modo essere disturbato?
Purtroppo il trascorrere degli anni e la scomparsa della figura del “Pievano” ha fatto perdere questa preziosa abitudine e lo stesso oratorio venne progressivamente abbandonato.

L’Oratorio è da sempre stato sede della Compagnia del S.S. Rosario, facente parte oggi della Misericordia di Castelvecchio. Questa compagnia si dedicava a molte attività legate alla parrocchia, organizzandole e monitorandole. Si occupava ad esempio di portare gli arredi sacri durante le processioni, alcuni addetti vegliavano i morti, altri ne portavano le bare ai funerali, si assisteva il Pievano durante le funzioni e si dedicava ad aiutare i bisognosi.

Ma il momento più importante a cui tutti i membri della Compagnia si dedicavano anima e corpo, erano i “Giorni Cristiani” per eccellenza, quei momenti in cui tutto doveva essere perfetto, la Pasqua. L’Oratorio era il luogo in cui sarebbe avvenuto un particolare rituale cristiano e veniva pazientemente preparato per l’occasione. Innanzitutto sull’altare venivano posizionate le “vescie”, dei vasi al cui interno veniva tenuto al buio il grano per farlo germinare, così da uscire dai contenitori a circondare l’Eucarestia con un effetto scenografico di grande effetto.

Ma ciò che ci pone degli interrogativi rimane il fatto che il Tabernacolo doveva essere continuamente vigilato per 40 ore, compito che veniva affidato a persone scelte da una precisa lista che si sarebbero suddivise i turni di veglia. Il lavoro veniva svolto a coppie, di giorno le donne e di notte gli uomini. Alcuni anziani del posto ricordano ancora che le notti erano accompagnate dai fiaschi di vino introdotti furtivamente da una piccola finestrella che collegava il Sepolcro con la stanza vicina. Questo perché rimanere all’interno di una stanza, senza luce e con poca aria, sepolti proprio come in una “tomba”, soprattutto di notte, poteva creare qualche disagio che veniva superato con il vino, quel prezioso liquore che in qualche modo faceva anch’esso parte del rituale eucaristico.

Che il fiasco di vino servisse anche a superare momenti particolarmente spaventosi?

Rinchiusi in una stanza sotterranea, al buio e al silenzio, con il rumore solo del grano che germinava accanto alle ostie consacrate, doveva avvenire qualcosa di divino e paranormale; occorreva di certo tutto il coraggio possibile per non fuggire via terrorizzati, cosa che era assolutamente vietata. Alcuni lasciarono la propria firma sui muri a ricordo della veglia, peccato che di loro resta solo il nome e non un’esperienza raccontata, una sensazione. Chissà magari qualcosa è stato anche narrato nelle osterie del paese, ma sapendo che lì si beveva anche il vino… di certo non veniva del tutto creduto.

Oggi l’Oratorio è stato riscoperto, ma non il rituale che lo accompagnava, si spera un giorno possa essere riproposto, magari con la presenza di volontari che possano richiamare questa strana, particolare, sacra veglia pasquale.

INFO UTILI

• Castelvecchio, Pescia, (PT) – Una volta lasciata Pescia, in corrispondenza di Pietrabuona, la strada si biforca:
– a destra segue il corso della Pescia di Pescia e di là evitando la ulteriore deviazione per Vellano, si arriva al ponte di Sorana ed al ponte di Castelvecchio.
– a sinistra, più vicina ai contrafforti del Battifolle, la strada si snoda attraverso Fibbialla, Aramo e S. Quirico, e proseguendo, dopo aver evitato il prolungamento per Stiappa e Pontito, ridiscende a Castelvecchio.
• Sito ufficiale: http://www.gpcastelvecchio.it

• Per visitarlo occorre contattare:
Roberto Flori
335 5615543
Rosellini Lario 0572400115
gpcastelvecchio@gmail.com