di Marco Magistro - magismarco@libero.it
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Castelsardo Roccia dell'elefante: Circolo Sardegna.nl
Camera interna: La mia Sardegna.it
La Roccia dell'Elefante è situata vicino a Castelsardo in provincia di Sassari. Si tratta di una roccia naturale erosa dal tempo e dal vento millenari, siamo intorno al 5000 a.C. quando in Mesopotamia dominavano gli antichi Sumeri.
La Roccia dell'Elefante è composta da un'unica roccia di origine vulcanica “la trachite e l’andesite”, l’odierna figura risultante che rappresenta un elefante seduto è frutto di erosione millenaria.
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E’ entrato con onore nell’ambito archeologico grazie alle sue due camere interne comunemente dette “Domus de Janas”, sicuramente scavate dagli antichi Shardana e utilizzate come abitazione o Tempio rituale. Infatti al suo interno (in ognuna delle due camere), si possono notare le antiche rappresentazioni del Toro, le stesse che possiamo vedere nell’antica Creta a Cnosso o nella vastità della Grecia e negli antichi vasi rituali e di uso domestico.
Tutto intorno si vede una vallata che scende a strapiombo, questa valle prosegue in direzione di Valledoria a livello del mare.
Sulla superficie della Roccia dell’Elefante si possono ancora vedere dei resti di conchiglie e sedimenti marini fossili, questo denota e conferma una leggenda che anche qui contiene sicuramente una verità: “si narra di voce in voce che l’antica Valledoria (chiamata anticamente Codaruina), fosse una città attiva e popolata, distrutta, sepolta e dimenticata da un cataclisma o Tsunami marino”.
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Guardando la valle sottostante la Roccia dell’Elefante, i sedimenti sopra di essa e facendo un giro tutto intorno alle montagne circostanti (che possiedono anche essi varie testimonianze fossili di origine marina), non si può che confermare questa leggenda e farla entrare di fatto nella storia.
Cosa volevano far capire gli antichi Shardana, con queste rappresentazioni Taurine? Anche la più nota a noi Italiani, la famosissima Torino, possiede nell’interno del suo nome un chiarissimo riferimento al Toro, ma questa è storia più recente..
Di fatto resta che La Roccia dell’Elefante è recentemente entrata anche in un'altra lista quella degli “oggetti fuori dal tempo”, cioè un insieme di oggetti, monumenti, rocce naturali o bassorilievi che non dovrebbero esistere, in pratica nella loro complessità rappresentano qualcosa che all’epoca di realizzazione, non sarebbero dovute esistere perchè di difficile fabbricazione. Per fare un esempio, alcuni bassorilievi come “le Lampade di Dendera” in Egitto, rappresentano delle lampadine, simili a quella inventata da Alessandro Volta del 1800.
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Tornando di fatto al nostro Elefante, è stato solo il vento a dargli quella forma esterna? Quali arnesi hanno utilizzato gli antichi abitanti della zona, per scolpire nella roccia i simboli del Toro?
Vi saluto cari navigatori di “Luoghi Misteriosi”, ricordandovi ancora una volta che “GLI ANTICHI HANNO DISEGNATO IL FUTURObE HANNO SCRITTO LA STORIA!!”
Non datemi ragione, guardatevi in giro!
Quello che ritieni una bella favola, forse contiene un antico segreto.
Cerca l’ignoto, troverai la verità, nascosta nella leggenda e la leggenda diverrà storia!
Marco Magistro - magismarco@libero.it
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Marco Magis - magismarco@libero.it
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