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ALMENNO SAN BARTOLOMEO (BG) - LA ROTONDA DI SAN TOME' UNA CHIESA MISTERIOSAMENTE CIRCOLARE |
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La rotonda di san Tomè è una delle rarissime chiese a pianta circolare, una scelta architettonica ancora oggi ignota, dato che non esiste neppure uno scritto che ne testimoni la nascita o l'appalto. Secondo approfonditi studi archeologici San Tomè venne edificata tra il 1130 e il 1150 per via di alcune tombe trovate all'esterno, dunque sarebbe stata voluta dai longobardi, popolo antico con grandissima inclinazione verso il cristianesimo nascente, longobarde sono per l'appunto moltissime chiese romaniche diffuse nel nord Italia. Esiste solo un documento che parla della presenza di un monastero femminile nel 1203, ma che nel 1407 fu soppresso per via di strani scandali. La decadenza di tutto il complesso fu definitiva in seguito alle estenuanti lotte tra Guelfi e Ghibellini, fino a che il tutto venne rivalutato dal vescovo di Bergamo nel 1407. Da questa data fino al 1536 venne affidato ad una serie di eremiti dei quali non si distinse nessuno in particolare per la cura e il mantenimento, anzi il periodo viene ricordato particolarmente fallimentare. In questa data fu finalmente venduto alla prepositura di San Salvatore di Almenno. E fu questo l’inizio di una storica e secolare litigata. Infatti San Tomè realmente veniva amministrata dalla parrocchia di San Bartolomeo e gestita da quella di San Salvatore. Il problema sta nel fatto che se un tempo queste parrocchie erano in sé un unico comune, successivamente si divisero rivendicando in maniera piuttosto agguerrita la proprietà di San Tomè. La rotonda si trova ad Almenno che fu corte regia longobarda e franca fino a diventare libero comune nel 1220. In seguito divenne vicariato sotto la famiglia dei Visconti fino al XVIII secolo. Fu costruito su un Tempio pagano Le strutture a pianta circolare sono facilmente attribuite ad una "geometria pagana", dato che il cerchio era l’elemento principale su cui si strutturavano gli antichi rituali. Questo stesso edificio, anche se risale all’anno mille, riporsa in sé la struttura modificata di un edificio precedente. Chissà che le stesse monache che lo hanno abitato e che poi sono state cacciate improvvisamente dalla Chiesa, non fossero state coinvolte in rituali a noi sconosciuti racchiusi in questo misterioso edificio. Il nodo di Salomone e l'Albero della vita Nella lunetta sopra il portale d’entrata vi è uno strano personaggio, a noi ignoto perché non accompagnato né da simbologie particolari e nemmeno da iscrizioni, con un bastone in mano che divide (o congiunge?) il nodo di Salomone a sinistra dall’albero della vita a destra. Entrambi sono simboli particolarmente legati ai templari e chissà forse si voleva richiamare che questa costruzione era stata realizzata seguendo, seppure in piccolo, le misure del tempio di Re Salomone. Una scala verso il cielo La sacralità dell'interno Posizionandosi al centro esatto e osservando la lanterna, è facile venire rapiti verso l'infinito del cielo sopra la propria testa. Gli affreschi sono molto radi, ed è possibile ammirarli salendo nel matroneo, costituito da un corridoio elevato lungo tutta la circonferenza. Ma la struttura è quasi dipinta in sé stessa mostrando uno splendido gioco di luci e ombre creato dalle colonne, otto per l’esattezza, otto probabilmente non a caso, otto nell’anello inferiore e altrettante in quello superiore. L’affresco del ‘300 raffigura l’Annunciazione racchiudendola in una mandorla. Uno strano congegno e gli equinozi Ma solo una volta all’anno il sole tocca un punto in particolare. Durante i due equinozi un raggio di luce colpisce da un’apertura il tabernacolo che si trova nell’abside creando un gioco di luci così particolare da animare quasi le stesse colonne. Ancor più misteriosa la luce che cade perpendicolare dalla lanterna alla sommità della struttura che colpisce nella sua pienezza chiunque si trovi al centro esatto.
(c) articolo e fotografie luoghimisteriosi.it |
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