ALMENNO SAN SALVATORE (BG) - CHIESA DI SAN GIORGIO
I CAVALIERI E LE PRINCIPESSE

Tutta la zona dell'antico paese di Lemine, alla quale fa parte anche questa chiesa oltre a San Tomè, era zona sacra al Dio Silvano, per cui anche questa chiesa è stata realizzare a coprire un territorio pagano. Non vi è una datazione sicura sulla nascita della chiesa, non essendoci documenti o lapidi che ne ricordino la fondazione. L'unica data sicura è il 1171 grazie ad alcuni scritti che descrivevano l'esistenza dell'edificio. Si può anche vedere, essendo costituito da una fascia di colore diverso, che San Giorgio è stata successivamente modificata o restaurata con materiali più poveri rispetto a quelli di costruzione.

Anche San Giorgio, come la vicina San Tomè subì un periodo di decadenza dovuta alle incessanti lotte tra guelfi (abitanti di Lemine superiore) e ghibellini (abitanti di Lemine inferiore), quest'ultimi ebbero infine la peggio e furono cacciati. Dato che la chiesa si trovava nella zona ghibellina venne abbandonata.

L'arrivo della peste, che colpì anche questa zona, per assurdo fece rinascere San Giorgio perchè, rimasta isolata, era luogo ideale per le sepolture della grossa quantità di morti. Divenne così la Chiesa dei Morti e fu parecchio visitata dai parenti che desideravano essere seppelliti lì.

I Disciplinati e le punizioni corporee
Nella prima metà del '400, periodo florido per la pieve, si distinse una confraternita che se ne occupava, i Disciplinati, dedita alla preghiera e ad un'intensa flagellazione corporea come punizione ai propri peccati e come ricerca sensitiva verso le concrete sofferenze di Gesù Cristo. Tra di loro spicca una figura importante, Venturino da Bergamo, che percorse l'Italia intera nella professione di questo genere di penitenza. Punto di riferimento per le loro attività che riguardavano anche il soccorso ai più deboli, era il portico di San Giorgio, oggi purtroppo scomparso.


L'interno della chiesa (di seguito foto di Giorces)


Madonna in Trono tra S. Andrea e S. Giovanni


Madonna in Trono e San Giovanni Battista


In entrambe le foto: San Defendente


Foto di sinistra: Santa Lucia e San Gerolamo
Foto di destra: San Cristoforo

I cavalieri e le principesse
San Giorgio è ricca di bellissimi affreschi realizzati in diversi periodi storici, che costituiscono il più importante complesso pittorico medievale della bergamasca. I più antichi sono gli affreschi dell'abside anche se rimangono i più rovinati e sono praticamente illeggibili. Essi rappresentano un Cristo Pantocratore con 4 evangelisti e sono del XII-XIII secolo. Poi del 1388 vengono realizzati altri affreschi, San Giorgio e il drago con la principessa, la Madonna con Bambino e S.Alessandro (patrono di Bergamo) in veste di cavaliere.


San Giorgio e la principessa

Entrambi i cavalieri che si trovano l'uno di fronte all'altro sebbene in angoli differenti, hanno accanto due donne in abiti nobiliari, l'uno ha la principessa salvata dal drago, l'altro ha la Madonna con Gesù, se vogliamo anch'essa salvata da una bestia nell'Apocalisse. Alessandro di solito viene "vestito" come un soltato romano (in questo caso ha abiti dell'epoca), con un vessillo recante un giglio bianco, che indicava la legione romana Tebea composta da soldati egiziani di Tebaide, alla quale ne faceva parte come comandante di centuria.


Sant'Alessandro e Maria

La scena è nell'insieme "cortese" e poco sacra, non solo per gli abiti eleganti e principeschi dei personaggi, ma per la spensieratezza dell'insieme, nella quale la stessa Maria Vergine porta per mano Gesù ragazzino come se lo stesse conducendo a scuola, dato che in mano ha una pergamena e una penna. Notevole è anche lo sguardo complice dei due, potrebbe essere una classica scena da stanza di un castello.


Maria Vergine e Gesù

Il perchè la scena sia stata illustrata in questo modo è ignoto, forse si voleva ricordare che difendendo una donna in difficoltà è come se si difendesse la stessa Maria Vergine. Dopotutto questo è un concetto assolutamente cavalleresco e l'amor cortese, che si diffuse tra l'XI e il XII secolo, insegnava a considerare la donna al centro del mondo, come una dea da venerare. Un ritorno al passato, laddove il concetto di femminino sacro, procreatore di vita, era il centro del mondo. Ecco perchè nella vita degli stessi Templari Maria Vergine era sopra ogni cosa.

L'opera è del Maestro del 1388. E' autore anche della deposizione particolarmente drammatica sia per i volti, sia per il corpo martoriato di Gesù, completamente ricoperto di ferite.


Deposizione

La chiesa bianca e nera
La chiesa appare isolata e silenziosa nei campi che la circondano. La struttura è a tre navate e la facciata presenta due diversi colori, dovuti all'utilizzo di materiale in epoche differenti, quella inferiore presenta materiale lavorato e squadrato con materiale lapideo scuro, quella superiore con materiale calcareo bianco.

L'edificio si presenta con una veste tutta sua, molto particolare, quasi unica nel suo genere. Secondo gli storici questa ricerca del "doppio colore" non è stato voluto, ma a noi piace supporre che sia stata realizzata così per un motivo, che la scelta del bianco e del nero riporti alla lotta del bene contro il male, della luce contro l'oscurità, simbolo che dopotutto S.Giorgio e il drago rappresenta degnamente. La facciata nera nel contatto con la terra e bianca nel contatto con il cielo potrebbe inconsciamente rappresentare proprio questo.

La costola del drago
Questa chiesa conserva una grossa "costola di un drago". Questa "reliquia" presente nella chiesa fin da tempi antichi, dovrebbe essere un osso di balena, ma la leggenda dice che sia appartenuta ad un drago, in particolar modo alla bestia sconfitta da S.Giorgio. Vi sono diverse chiese che conservano questa particolarissima reliquia e non a caso sono sempre dedicate a S.Giorgio. Esiste un'altra costola identica a questa all'interno del vicinissimo Santuario della natività della Beata Vergine a Paladina a pochi chilometri da qui, essa dovrebbe essere appartenuta allo stesso animale mitologico.


Foto di sinistra: Sant'Antonio Abate

Si dice che questo drago sarebbe vissuto in queste zone, con la tana vicino al fiume Brembo, terrorizzando i contadini fino all'arrivo del nobile cavaliere S.Giorgio che avrebbe riportato pace e serenità in seguito alla sua uccisione. In ricordo di questa vicenda la chiesa mostra agli increduli la preziosa costola cosicchè si possa ringraziare il prode guerriero...

La sconfitta del drago viene vista come la sconfitta del "diavolo", come vittoria del bene sul male, motivo questo del perchè S.Giorgio viene correlato a S.Michele arcangelo che uccide "la bestia" nell'Apocalisse, sempre con una lancia. Il Cristianesimo ortodosso e molto legato alla figura di S.Giorgio, mentre S.Michele è una figura più "occidentale". Che siano la stessa "persona" è avvalorato dal fatto che entrambi salvano una donna... S.Giorgio soccorre la principessa rapita dal drago, S.Michele difende la donna partoriente vista come Maria Vergine.


Battesimo di Cristo e Natività

Il fatto di mostrare la costola come elemento vero, reale, tangibile, suggestionava moltissimo il popolo abituato a comprendere l'Antico e il Nuovo Testamento leggendolo direttamente dalle figure degli affreschi.
Le reliquie dei Santi conservate nelle chiese erano fondamentali perchè erano le uniche prove della loro esistenza. Per non parlare degli strumenti della passione di Cristo...

Ma era difficile non essere spaventati da un'autentica costola gigantesca, sopra i propri occhi, perchè in questo caso c'era di mezzo la bestia, l'essere mostruoso, il demonio... insomma si giungeva ad una sola conclusione... che il male esisteva veramente!

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(c) articolo e fotografie dell'esterno della chiesa luoghimisteriosi.it
(c) Autore fotografie dell'interno della chiesa e della facciata Giorces
(fonte da cui sono state tratte le foto Wikipedia)
(foto rilasciate sotto la licenza di Creative Commons)

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