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Luogo: Eremo di San Giovanni all'Orfento, Caramanico Terme (PE)
Come arrivare:
Prima di partire per l'escursione, ricorda che l'eremo è sito all'interno della Valle dell'Orfento e per accedervi è necessario ritirare un'autorizzazione gratuita presso il Centro Visitatori. Potete richiedere tutte le informazioni allo 085922343 o a info@majambiente.it.
Trovi l'itinerario a questa pagina https://www.majambiente.it/Eremo-di-San-Giovanni-allAOrfento.htm

Questo luogo appartiene al gruppo:
Femminino (Madre Terra)
Leggende
Paganesimo/Cristianesimo
Personaggi

Luoghi:
Grotte

Regione:
Abruzzo

I capitoli di questa pagina sono:
Qui ci visse papa Celestino V
La leggenda della Majella


LA GROTTA DELLA MADRE TERRA

Articolo di: Isabella Dalla Vecchia info@luoghimisteriosi.it


L´Eremo di San Giovanni si trova nella Majella a 1227 di altezza lungo la valle dell'Orfento, nel comune di Caramanico Terme in provincia di Pescara.

 

Qua ci visse Papa Celestino V

L'Eremo di San Giovanni all'Orfento pare un luogo magico collocao sopra una grotta nella  Valle dell'Orfento nel cuore della Majella.

E' celebre per essere stato uno dei luoghi preferiti di Pietro da Morrone, che visse qui per diverso tempo in parziale isolamento (perchè con lui c'erano due discepoli) e preghiera. Giunse fino qui da un'altra grotta sul monte Morrone, presso la piccola chiesa di Santa Maria di Segezzano, ma preferì trasferirsi qui per condurre una vita ancora più semplice e allo stremo della sopravvivenza. Lasciò il luogo solo per dar vita nel 1244 una Congregazione ecclesiastica benedettina, chiamata "Dei frati di Pietro da Morrone".

Un uomo la cui vita eremitica in seguito cambiò perchè divenne papa conosciuto con il nome di Celestino V, il pontefice più vicino ai Cavalieri Templari (i cui rapporti sarebbero stati durante i 4 mesi di pontificato). Chiamato anche papa del gran rifiuto per aver abdicato in favore di Bonifacio VIII suo successore, paradossalmente Celestino difendeva i Cavalieri dell'Ordine, Bonifacio fu responsabile della loro strage.

Fare il papa non è certo semplice e lo stesso Pietro d sicuro desiderava tornare nei suoi eremi dove aveva trovato tanta pace e dialogo con Dio.
E possiamo comprenderlo, perchè il luogo è davvero meraviglioso, pare un piccolo paradiso in Terra.
Non tutti vi possono accedere, solo coloro che sono disposti ad entrare strisciando sulla pancia lungo uno stretto passaggio nella roccia.



La leggenda della Majella

La Majella o montagna del Gran Sasso in Abruzzo è una montagna molto particolare, conserva una leggenda fatta di amore e sofferenza. La protagonista è una Dea dal nome a noi familiare, Maja, una delle sette sorelle delle Pleiadi. Questa è solo una delle sue tradizioni, perché quella che la lega alle sorelle, la vede trasformata in stella, mentre questa in montagna. Quando era una donna, abitava in Frigia insieme al suo unico figlio Hermes, avuto da un rapporto con Zeus, un figlio speciale, così grande da essere chiamato il Gigante. Narra infatti la Bibbia che i figli nati dal rapporto sessuale tra Dèi e donne umane, sarebbero uomini straordinari: C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi” (Genesi cap. 6, 4) . Hermes era un ragazzo come tutti gli altri e come tutti andava in guerra e come gli altri poteva essere ferito, esattamente come accadde un giorno. Maja disperata, corse da un oracolo che le disse di andare a cercare l'erba miracolosa del Gran Sasso in Italia. Si mise in viaggio col figlio morente, fino ad arrivare in Italia, alla catena montuosa che con grande fatica scalò. Ma quando giunse all'erba guaritrice, il figlio spirò. Maja distrutta dal dolore lo seppellì ai piedi della montagna Gran Sasso e si rifugiò in una grotta dove nel tempo morì.

Non sappiamo se sia proprio questa grotta, ma di sicuro è una buona candidata. Seppellita dai pastori, commossi dalla sua storia chiamarono quella stessa montagna la Majella in suo ricordo, nome che significa Madre. Il figlio invece mantenne il nome de il Gigante, altro monte del Gran Sasso. Si dice ancora oggi che in alcune giornate di forte vento, si possa udire la voce di Maja che chiama ancora suo figlio. Ed ecco che visto di profilo il Gran Sasso assomiglia effettivamente ad un Gigante che dorme, mentre la Majella è realmente la Bella Addormentata, una donna sdraiata che sembra dormire eternamente. Lei è la Madre, la dea della fecondità e della fertilità, perché questa terra abruzzese è un misto di magia e spiritualità. Qui venivano a rifugiarsi gli alchimisti che cercavano la Sibilla e la sua grotta, la sacerdotessa in grado di predire il futuro. È un luogo azzurro perché i monti sibillini sono blu, il colore del cielo e dell'Aldilà.


 



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